Immergiamoci insieme in questa nostra recensione di Assassin’s Creed Valhalla, tra mito, epicità e… vichinghi ovviamente!
Ci siamo! Dopo diverse ore in compagnia di Eivor e compagni possiamo parlarvi delle nostre impressioni su quest’ultima fatica di Ubisoft e portarvi la recensione Assassin’s Creed Valhalla. Era da tempi non sospetti che attendevamo un Assassin’s Creed ambientato ai tempi dei vichinghi e finalmente Ubisoft ci ha accontentati con l’ultimo titolo uscito in cross-gen per le vecchie e le nuove console. Ci avrà convinto completamente? Scopritelo continuando a leggere.
Storia
Se c’è una cosa della saga di Assassin’s Creed che più amiamo sono le trame e i periodi storici in cui vengono ambientati, capaci di farci riscoprire vecchie ambientazioni del passato immergendoci in quei mondi ormai lontani. Anche Valhalla riesce in questo intento facendoci gustare tutto il carisma dell’epoca dei vichinghi, fatta di mitologia, epicità e violenza. Il viaggio comincia dalla Norvegia, un piccolo Eivor assiste brutalmente alla morte dei propri genitori, (capi clan vichinghi) da li è tutto un susseguirsi di avventura, conquista e rivalsa che ci porterà alla scoperta di terre inglesi, norvegesi e addirittura nel Valhalla. Una storyline ben riuscita come non se ne vedevano da tempo e un comparto sonoro sempre incalzante e dai toni epici ci accompagnerà durante i nostri saccheggi e le varie conquiste. Ogni area di gioco che affronteremo sarà come un epopea vichinga che inizia e finisce ma legata ugualmente con una microstoria che fa da sfondo a questa epica avventura di Eivor. Non vogliamo rovinarvi il piacere di scoprire la storia giocandoci quindi non ci esprimeremo ulteriormente su questo punto.
Gameplay
La nostra avventura inizia allo stesso modo di come avevamo lasciato Odyssey, ossia, dalla scelta del sesso del nostro protagonista, tuttavia sarà possibile cambiare in qualsiasi momento questo dettaglio. Interessante l’escamotage che porta il giocatore a questa scelta, in pratica per un errore nel animus saremo noi a stabilire quale sia il sesso del protagonista o in alternativa possiamo anche decidere di lasciare la scelta nelle mani dell animus. In Assassin’s Creed Valhalla il gameplay è stato smussato e migliorato rispetto il titolo precedente, ci hanno sopratutto sorpreso la mole di quest secondarie e come sono state gestite nell’economia della trama principale. Il più delle volte risultano quasi integrate ad essa e non delle semplici missioni ridondanti come succede spesso. Per quanto riguarda l’evoluzione e il potenziamento del personaggio non troviamo particolari sconvolgimenti rispetto Odyssey, se non nell’uso delle armi, adesso molto più strategica e di maggior peso durante gli scontri. Ma la vera novità nel gameplay di Valhalla sono gli assedi e le razzie, queste mostrano la vera natura vichinga fatta di violenti scontri e massacri, due modalità molto divertenti e interessanti ma che alla lunga potrebbero risultare leggermente ripetitive. Queste modalità sono inoltre molto utili per migliorare l’equipagiamento grazie alle ricompense e ai forzieri che spesso si possono trovare nelle cittadine conquistate. L’aspetto del gameplay che ci ha convinto meno è lo stesso di ogni assassin, ossia l’intelligenza artificiale dei nemici. Si nota un piccolo miglioramento rispetto il passato ma quando ci si trova in scontri di mischia l IA mostra il fianco rivelandosi non molto reattiva e “intelligente”. Nel complesso non resterete delusi dell’esperienza di gioco che questo Assassin’s Creed riuscirà ad offrivi.
Grafica
Le brughiere inglesi della Mercia, le lande innevate della Norvegia e perfino il Valhalla stesso sono state riprodotte magistralmente, ogni paesino è ricco di vita e di cose da fare, i dettagli che Ubisoft ha inserito nella mappa di gioco open world sono notevoli. Tutto ciò si apprezza sopratutto nelle città e nei villaggi brulicanti di persone, animali, edifici e natura. Tuttavia si nota una certa difficolta nelle animazioni dei personaggi , sicuramente dovuta alla natura del gioco cross-gen. Spesso non convincono per fluidità e espressioni facciali, sopratutto quelle di personaggi secondari, sicuramente si sarebbe potuto fare di meglio sotto quest’aspetto. Nel complesso l’aspetto tecnico di questo titolo Ubisoft riesce egregiamente a farci immergere nel mondo vichingo pregno di epicità e paesaggi mozzafiato.
Longevità
Ubisoft ci ha sempre abituato ad una generosa mole di ore di gioco nei suoi titoli e anche Assasin’s Creed Valhalla non è da meno. Il gioco può durare dalle 60 ore alle 80 ore, questo varia in base alle missioni secondarie che intenderete affrontare nel corso dell’avventura, ma come abbiamo già anticipato nel capitolo pretendete vi consigliamo di affrontarle perché sono da completamento a questo stupendo mondo mitologico.
Considerazioni
In definitiva reputiamo Assasin’s Creed Valhalla una dei capitoli più riusciti di Ubisoft, ottime ambientazioni, storyline ispirata, un protagonista ben caratterizzato e una mole di quest interessanti forgiano un gioco piacevolissimo. Peccato solo per un gameplay inquinato dalla solita IA non all’altezza e da alcune animazioni non convincenti ma figlie della natura cross-gen del titolo.
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