Sono stante tante le novità introdotte su iOS 13.2 (ricordiamo la nuova Deep Fusion) ma una novità importante è rimasta nascosta agli occhi di tutti. Apple grazie alla seconda major release di iOS 13 introduce la nuova app “Ricerca”.
E’ meglio definire che attualmente l’app non è disponibile ma arriverà nella versione finale di iOS 13.2. Attualmente Apple ha introdotto i nuovi pack per usufruire di questa applicazione.
I nuovi Kit introdotti in iOS 13 sono il Care Kit e ResearchKit che verranno utilizzati per creare l’Apple Heart Study. L’azienda prenderà soltanto dei dati in forma anonima, il tutto quindi funziona con un’ottima politica della privacy.
Di seguito vi lasciamo il comunicato Apple dove riassume tutte le importanti ricerche che l’azienda farà nel corso degli anni:
” Studio sulla salute femminile di Apple: in collaborazione con Harvard T.H. Chan School of Public Health e il National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS) del NIH, Apple ha creato il primo studio a lungo termine di questa scala incentrato sui cicli mestruali e sulle condizioni ginecologiche. Questo studio informerà lo screening e la valutazione del rischio di condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), infertilità, osteoporosi, gravidanza e transizione menopausale.
Studio del cuore e del movimento di Apple: Apple sta collaborando con il Brigham and Women’s Hospital e l’American Heart Association su uno studio completo su come i segnali di frequenza cardiaca e mobilità – come il ritmo della camminata e le rampe di scale – siano correlati a ricoveri, cadute, salute del cuore e qualità della vita al fine di promuovere movimenti sani e migliorare la salute cardiovascolare.
Studio dell’udito di Apple: insieme all’Università del Michigan, Apple sta esaminando i fattori che incidono sulla salute dell’udito. L’Apple Hearing Health Study è il primo nel suo genere a raccogliere dati nel tempo al fine di comprendere in che modo l’esposizione quotidiana al suono può influire sull’udito. I dati dello studio saranno inoltre condivisi con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come contributo alla sua iniziativa Rendere l’ascolto sicuro. “