Il diritto all’oblio è molto più di una legge. Essere associati a fatti realmente accaduti che riguardano la tua persona può essere la fine per la reputazione online. Ecco cosa è il diritto all’oblio e come funziona.

Il diritto all’oblio è una garanzia che prevede la non diffusione di  precedenti giudiziari di una persona.Non è legale diffondere informazioni a proposito di condanne ricevute a meno che si tratti di casi esplicitamente ricollegabili a fatti di cronaca. In parole più semplici il diritto all’oblio tratta il diritto di essere dimenticati online. Questo consiste nella cancellazione degli archivi online e di tutto il materiale risultato dannoso per una persona.

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La reputazione online al giorno d’oggi è diventata di cruciale importanza. Lo sanno bene i personaggi pubblici ed i personaggi politici. Nel nostro Paese (e in molti altri) c’è una ampia consultazione del web in merito alle tematiche più svariate. Prendiamo in considerazione un elezione politica. Se il nome del candidato politico fosse associato alla parola “mafia” sul motore di ricerca,sicuramente le elezioni andrebbero in una maniera totalmente differente. Molte sono le persone che si sono avvalse di questa legge per essere oscurate all’interno di social network e motori di ricerca come Google. Anche Wikipedia ha fatto la sua parte in questa controversa legge.

Ancora oggi il dibattito su questa tematica è più acceso che mai. Diverse sono i problemi etici che questa legge comporta. Un informatico americano di nome Vint Cerf ha dichiarato:

Non potete uscire di casa ed andare alla ricerca di contenuti da rimuovere sui computer della gente solo perché volete che il mondo si dimentichi di qualcosa. Non penso che sia praticabile. “

Ad ogni modo il diritto di informazione rimane uno dei diritti più importanti. Grazie all’avvento della tecnologia e di internet ogni cittadino, in qualsiasi parte del mondo, si può informare su qualsiasi tematica presentata dalla cronaca.