Qualcosa si muove in pentola, Xiaomi è riuscita a vincere la battaglia contro le decisioni degli USA. Venerdì 12 marzo, un giudice federale di Washington ha impedito al Dipartimento della Difesa di limitare gli investimenti statunitensi nel produttore cinese di smartphone: Xiaomi.
Facciamo un piccolo passo indietro e torniamo indietro di un mese circa. Negli ultimi giorni dell’amministrazione Trump, il Dipartimento della Difesa ha inserito Xiaomi in un elenco di società con presunti collegamenti con le forze armate cinesi.
L’inserimento di Xiaomi nella lista nera avrebbe innescato restrizioni finanziarie che avrebbero dovuto entrare in vigore la prossima settimana. Qualcosa però è cambiato, venerdì, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Rudolph Contreras ha interrotto temporaneamente il divieto.
Il giudice si è schierato a favore di Xiaomi definendo la mossa dell’amministrazione Trump “arbitraria e capricciosa”. Xiaomi non si arrende e vuole vendetta, ha infatti affermato che intende continuare a richiedere al tribunale di dichiarare illegale l’etichettatura del suo collegamento con i militari.
Non stiamo parlando di un’azienda qualunque ma di Xiaomi che attualmente rappresenta il terzo produttore mondiale di smartphone! Pensate che nel terzo trimestre ha anche superato Apple Inc. nelle vendite di smartphone.
E’ tutto finito penserete ma non è veramente così. Infatti nel titolo abbiamo scritto che Xiaomi ha vinto la battaglia contro USA ma non la guerra. L’azienda dovrà ancora affrontare un lungo processo durante il quale dovrà difendersi e dichiarare di non avere nessun legame con l’esercito cinese.