La revisione del social network Parler non è bastata per permettere il rientro all’interno dell’App Store di Apple

Durante il mese di Gennaio, in seguito all’insurrezione nella capitale degli Stati Uniti, Washington, sono stati presi diversi provvedimenti contro l’ex presidente Donald Trump. Tra questi, Apple ha cacciato dall’App Store il social network Parler.

Esso era infatti usato dallo stesso Trump dopo il ban da Twitter, per questo il colosso di Cupertino aveva dato un preavviso di 24 ore per rivedere la modalità di moderazione dell’app. Tuttavia, l’azienda ha resistito nel voler implementare un sistema di moderazione dei contenuti perciò è stata rimossa dall’App Store e Google.

In seguito, anche Amazon ha disattivato i suoi Web Services portando completamente offline Parler. L’ex CEO dell’azienda ha incolpato Apple e Google di aver distrutto l’azienda.

Dopo il cambio di leadership, il sito web di Parler è tornato online, ma non è ancora disponibile sull’App Store e ora sappiamo che questo non cambierà.

Il 25 febbraio Apple ha dichiarato a Parler che non sono state apportate modifiche sufficienti al social network per garantire il rientro. La causa è la continua proliferazione di contenuti odiosi, razzisti e discriminatori, all’interno del social.

Nonostante ciò, la società ha lasciato la porta aperto per il rientro nello store, ma a quanto pare i tre sviluppatori iOS sono stati licenziati. Ciò suggerisce che non ci sono le intenzioni di revisionare nuovamente l’app.