Il governo cinese blocca Clubhouse a causa di alcune discussioni senza censure del popolo cinese

Le autorità cinesi hanno bloccato l’accesso a Clubhouse il nuovo social network solo audio ad invito. La censura è arrivata aver attirato un numero incalcolabile di cinesi a discussioni senza censure su argomenti politici e sui diritti umani.

La società statunitense ha rilasciato l’app nell’Aprile 2020, consentendo agli utenti di ascoltare discussioni e interviste in stanze online simili ad una teleconferenza. Improvvisamente è diventata popolare in molti paesi, in particolare in Cina. Qui le persone hanno colto l’opportunità per parlare di argomenti tabù tra cui Taiwan, Hong Kong e la persecuzione degli uiguri.

Com’era prevedibile, nella giornata di Lunedì, molti utenti cinesi hanno segnalato che la piattaforma non è più disponibile ponendo termine a questo breve periodo di libertà di espressione per la popolazione.

Gli utenti hanno condiviso le loro scoperte su Clubhouse e commentando la rara possibilità per le persone nella Cina continentale di discutere apertamente e liberamente di politica e questioni di genere con i loro coetanei a Hong Kong e Taiwan. Un utente lo ha definito “il Rinascimento della Cina”. Inoltre, un hashtag correlato è stato visto più di 50 milioni di volte. Il governo ha presto cancellato quelle conversazioni da Internet, così come l’hashtag relativo al blocco di Clubhouse, visto almeno 50.000 volte prima di essere censurato.

Il timore di alcuni adesso è che il governo cinese possa conservare i dati degli utenti per questioni di sicurezza nazionale, come si sospetta faccia con diverse piattaforme internet.