Ci risiamo, Nintendo ha rilasciato una delle sue “bombe”, stiamo parlando della nuova collezione Super Mario 3D All-Stars. Dopo aver completato ogni singolo game a fondo, possiamo tirare le somme generali di quello che risulta essere uno degli esperimenti più importanti dell’anno.
Non parleremo soltanto del gioco in sé, ma ci soffermeremo anche su come Nintendo abbia gestito l’operazione. La recensione potrebbe finire subito con un bel 10, stiamo infatti parlando di giochi storici della saga.
E’ davvero difficile parlare di giochi come Super Mario 64 o Super Mario Galaxy, potrei entrare facilmente in modalità “nostalgia” dato che si tratta di titoli che hanno segnato la mia infanzia. Ho cercato di essere più oggettivo possibile nella valutazione, infatti valuteremo due aspetti differenti: la qualità dei giochi (capitolo 1-2-3-4) e l’offerta complessiva della raccolta (capitolo 5).
1) Emulazione: e’ davvero un problema?
Il primo punto da affrontare è davvero importante, bisogna subito mettere in chiaro le cose: l’emulazione è un problema? Alla domanda, moltissimi utenti indignati potrebbero rispondere si.
La scelta di schierarsi dalla parte del si non è da ribattere, infatti l’errore è di Nintendo che, sin da subito, non ha specificato dettagliatamente se si trattasse di un porting o di un’emulazione. Molti recensori hanno definito il titolo come “un’operazione pigra e svogliata” utile solo per recuperare tanto denaro con il minimo sforzo.
Che differenza c’è tra un gioco emulato ed un porting? A differenza della prima, a questa domanda in pochi potrebbero rispondere velocemente e correttamente. Non vogliamo entrare nei tecnicismi, ma è giusto mettere in chiaro su cosa stiamo argomentando. L’emulatore, come dice la parola stessa, simula l’hardware originale su cui vengono fatte girare delle ROM.
Infatti alcuni utenti, scavando nella Super Mario 3D All Stars, hanno trovato due emulatori: uno per il Nintendo 64 e l’altro per Wii e GameCube. Questo permette di riprodurre le ROM in modo più fedele possibile, ma arriva anche il primo problema: l’impossibilità di intervento all’interno del titolo.
Nintendo è la proprietaria di questi giochi, quindi possiede il codice sorgente dei tre titoli. In questo caso il porting sarebbe stato complesso e avrebbe richiesto maggior tempo alla casa produttrice. Fare il porting vuol dire prendere il codice e riscriverlo da 0 per adattarlo al nuovo hardware della Switch.
E fin qui, potremmo tranquillamente concludere dicendo che Nintendo è stata pigra. Ha scelto la strada facile e meno costosa, ovvero l’emulazione. Adesso però vi spiego, secondo me, perché questa scelta è stata geniale.
Non fermiamoci alle apparenze, chi lavora in questo settore sa bene che emulare un gioco non è semplice. Dietro l’emulazione della 3D All Stars c’è NERD (Nintendo Of European Division), la stessa che si è occupata delle console Classic Mini. La divisione NERD ha preso delle decisioni importanti, ad esempio in Super Mario 64 è presente uno script LUA che in tempo reale modifica il codice del gioco.
Sono questi Script ad aprire degli scenari interessantissimi poiché rendono il gioco flessibile in ogni situazione. Insomma, per concludere questa sezione, Nintendo sta preparando il terreno per l’emulazione a tantissimi altri giochi storici del brand. Basta pensare che il prossimo anno sarà l’anniversario di Zelda e che, quasi sicuramente, arriverà una nuova collezione celebrativa.
2) Super Mario 64: invecchiato davvero bene
Tra i tre, a livello visivo, è invecchiato tanto. Purtroppo con l’aumento della risoluzione, Nintendo è dovuta correre ai ripari rendendo tutto più spigoloso. Quando penso ad un gioco che ha cambiato la storia, mi viene in mente subito Super Mario 64. La Collezione è sicuramente l’occasione per farlo conoscere ai più piccoli.
Il secondo grande problema è la telecamera. Sicuramente è geniale l’idea che l’inquadratura sia comandata da Lakitu, ma oggi risulta davvero inadeguata. Pessima la rotazione della camera che va gestita tramite il control stick destro. L’aspetto che più mi ha lasciato con l’amaro in bocca è la lentezza dei movimenti e l’imprecisione di quest’ultimi.
Purtroppo la camera è rimasta la stessa, sicuramente geniale all’epoca ma oggi risulta davvero scomoda. Infine non riesco ancora a digerire che Nintendo non abbia portato il titolo in 16:9. La scelta nasce dal fatto che il gioco è emulato, non è stato effettuato nessun porting (vedi capitolo 1).
Questi “problemi” si perdono nell’immensità del level design che rappresenta la punta di diamante del titolo. Ancora oggi è perfetto, non ci sono contenuti inutili o non sfruttati. Tutte le mosse e le abilità sono utili almeno una volta per completare al 100% il gioco. Tutto è al posto giusto, l’ultima opera (e si vede) di Miyamoto si conferma ancora oggi un titolo geniale!
3) Super Mario Sunshine: maledetta telecamera!
Ci siamo, uno dei titoli meno conosciuti della Super Mario 3D All-Stars, ma rappresenta uno dei migliori giochi di Mario. Super Mario Sunshine è quello che mi ha stupito di più: arriva l’alta risoluzione in 16:9. Attenzione però, anche qui non capisco perché il titolo sia fisso a 30fps non sfruttando le potenzialità hardware della switch.
A livello grafico nulla da dire, c’è un grande passo in avanti rispetto alla versione per GameCube. Sicuramente l’illuminazione risulta scadente ma è normale, stiamo parlando di un titolo rilasciato nel 2002.
Il primo problema arriva dal funzionamento dello SPLAC 3000. Il controller ufficiale di GameCube possedeva due grilletti analogici come dorsali con un ulteriore tastino finale per sottolineare il raggiungimento della massima potenza. Purtroppo questo non c’è all’interno dei Joy-con di Switch, quindi era praticamente impossibile da riprodurre.
Questa mancanza però va a rovinare alcune esperienze di gioco, in cui per conquistare qualche stella è necessaria la precisione dello spruzzo d’acqua. A differenza dello SPLAC 3000, i controlli per i movimenti sono perfetti. Secondo il mio parere, i migliori dei 3 giochi: sono veloci e precisi.
Ancora una volta mi trovo a criticare uno dei problemi più grossi dell’intero gioco, ed in alcuni casi risulta fastidioso: La telecamera. Anche 18 anni fa venne criticata ed ancora oggi mi ritrovo a dover odiare la telecamera in Super Mario Sunshine.
Come al solito, Nintendo fa 1 passo in avanti ma 10 passi indietro. Lasciamo stare tutti i problemi e concentriamoci sul titolo. Super Mario Sunshine porta con sé un fascino unico che presenta alcuni problemi nella storia. In particolare il finale in cui traspare la frettolosità con cui è stato sviluppato questo titolo.
4) Super Mario Galaxy: la perfezione esiste
Super Mario Galaxy è il titolo che ha resistito al passare degli anni. Sembra di giocare tranquillamente un titolo del 2020, una gioia per gli occhi e per il level design. A differenza dei due titoli trattati precedentemente, su questo titolo Nintendo ha lavorato molto bene.
All’inizio avevo tanti dubbi sul sistema di controllo. Super Mario Galaxy nasce su Wii e sfrutta al massimo il sistema Wii Remote. Qui è stato fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda i Joy-con ma pessimo quando si gioca in mobilità. Nintendo ha pensato di sfruttare il touchscreen quando si è in mobilità, purtroppo questa operazione risulta davvero scomoda.
L’esperienza grafica è ottima: supporto al widescreen 16:9, frame rate a 60fps e supporto ai controlli adattato intelligentemente. Insomma è davvero difficile trovare difetti a questo titolo, purtroppo anche in questo titolo il grande difetto è la telecamera.
La nausea è all’ordine del giorno, in particolare in alcune galassie dove non facciamo altro che girare attorno a pianeti piccoli. Questi problemi però non riguardano l’emulazione, ma il gioco in sé. Anche per la versione su Wii ricordo perfettamente questo senso di nausea.
In linea generale è davvero difficile non amare questo titolo che rappresenta, per me, l’eccellenza di questi lunghi 35 anni. Adesso però attendo con ansia il secondo capitolo che, senza alcuna spiegazione, non si trova nella Collezione.
5) Super Mario 3D All-Stars: conclusioni
Super Mario 3D All-Stars rappresenta un’ottimo modo per recuperare dei titoli che hanno segnato non solo la nostra infanzia ma anche l’intera storia.
Grande punto a sfavore della Collection è l’assenza di ogni tipo di esperienza celebrativa. A partire dal menu che risulta scarno e poco curato, per finire con il lettore musicale che permette solo di mettere in pausa la canzone (perché Nintendo fa questi errori?).
Sicuramente la situazione della pandemia ha creato tanti problemi a Nintendo, ma la società non poteva permettersi di sbagliare su un titolo così importante. Sarebbe bello vedere sezioni con artwork, video storici degli sviluppatori, ma nulla di tutto questo è presente.
Per concludere non accetto che questo titolo venga ritirato a marzo 2021. Un’operazione che ha come unico scopo quello di generare un’isteria di massa. Infatti Nintendo è riuscita benissimo nel proprio lavoro, il titolo è salito già dal primo giorno in prima posizione. Inoltre dopo il 31 marzo 2021, sul web cominceranno ad apparire prezzi folli per un titolo che dovrebbe essere giocato da tutti.