l’ultima esclusiva PS4 è tra noi, Ghost of Tsushima riuscirà a convincerci del tutto? le premesse ci sono tutte.
Ghost of Tsushima, ecco la nostra recensione dell’ultima esclusiva PS4, sarà all’altezza? scopriamolo insieme.
Inutile negarlo, attendevamo con trepidazione l’uscita dell’ultimo prodotto di Sucker Punch, l’interessante idea di un open world ambientato nel Giappone feudale di stampo classico durante l’invasione mongola dell’isola di Tsushima ci piaceva eccome, quando poi abbiamo potuto metter mano a questo capolavoro visivo catapultato nelle atmosfere orientali, ci aspettavamo molto. Il nostro giudizio non è stato deluso, ma come in tutte le belle storie c’è sempre un lato negativo e quello che abbiamo provato non ci ha permesso di giudicare positivamente la totalità del prodotto.
STORIA
Ghost of Tsushima, come già detto, è un game d’azione e avventura che ci catapulterà nei panni del samurai Jin intento a salvare lo zio dal malvagio Khotun Khan. Nel farlo Jin cercherà di bloccare l’invasione mongola con l’aiuto di alcuni degni alleati che incontrerà nel suo viaggio. Nella nostra ricerca esploreremo le meraviglie di un mondo antico e affascinante quale quello medievale giapponese, in cui tradizione, filosofia e onore la fanno da padrone nella narrativa della storia. L’Onore del samurai è parte integrante del nostro agire, spesso il protagonista dovrà scegliere il modo di approcciare i nemici optando per lo scontro diretto o abbracciando la via dello spettro per necessità. La parte integrante di un conflitto interiore che viene messo al centro della storia di un personaggio che rappresenta quel mondo antico dei samurai che ha affascinato milioni di persone in tutto il mondo. Inutile non sottolineare che l’omaggio cinematografico ai film del maestro Kurosawa è totale, tanto da dedicargli un’apposita modalità. Caratteristico l’uso del vento che ci aiuterà ad orientarci sulla mappa di gioco per raggiungere i tanti obiettivi che avremo nel corso della nostra avventura. Una trama che inizia col botto ma che a tratti sembra perdere d’intensità per poi risollevarsi verso la fine.
GAMEPLAY
Durante le oltre 20 ore di gioco potremo cavalcare per le risaie dell’isola, andare alla ricerca di luoghi sconosciuti cantati da bardi che andremo a incontrare e scoprire santuari perduti. Le battaglie con i boss sono ottimamente inscenate e interessanti, ma non regalano un eccelsa profondità. Il sistema di combattimento è ben bilanciato, parare, attaccare, rompere la guardia nemica, evitare i colpi e contrattaccare sono le opzioni che abbiamo sia in conflitti ravvicinati che con armi a distanza, un approccio facile ed accessibile a tutti. Per quanto l’aspetto dei combattimenti in un gioco di samurai sia un’ovvietà, la problematica di una telecamera che spesso ci manda in confusione durante gli scontri è un pesante fardello che manda in difficoltà il giocatore facendolo sentire spaesato ed impreciso nei colpi. Ci si immaginava maggior cura su un aspetto basilare come questo, un passo falso che diventa uno degli elementi di rimpianto di un’opera che mira evidentemente a mischiare più generi per piacere “a tutti”.
Altro aspetto che non ha convinto va trovato negli scontri con i “Boss” mongoli. Questi ultimi non si discostano dagli avversari comuni, deludendo ancora le aspettative del giocatore che si limiterà a sbloccare miglioramenti per la spada, utili contro i diversi nemici che si incontreranno nel corso del progredire della nostra partita. Il protagonista oltre ad una incredibile personalizzazione può acquisire moltissimi potenziamenti usando punti abilità e capacità (colpi mitici, uccisioni furtive, rotolata con affondi ecc) oltre settanta skill che non sempre saranno utili. Anche l’intelligenza artificiale lascia molto a desiderare... I nemici tendono a ripetere costantemente le stesse ronde, diventano prevedibili nei combattimenti e la cosa si ripete spesso nel corso dell’avventura lasciandoci l’amaro in bocca per qualcosa che poteva essere e non è stato.
Va oltremodo citata la modalità foto che sicuramente farà felicissimi gli amanti grazie ad un’attenzione ai particolari così vivida. Semplice e intuitiva, con un tasto in qualsiasi momento si potrà fermare l’azione e godersi tutta la bellezza di Tsushima controllando la telecamera per effettuare foto fantastiche.
GRAFICA
Sull’aspetto grafico possiamo solo che riempire di complimenti Ghost of Tsushima con una mappa immensa, ambienti estremamente caratterizzati, attenzione maniacale ai costumi ed alle fattezze estetiche dei personaggi, soprattutto nella personalizzazione di Jin. Le atmosfere orientali dell’isola, i colori dei paesaggi, un motore grafico incredibile rendono questo viaggio uno spettacolo per gli occhi e una manna per gli appassionati del genere. In definitiva un vero atto d’amore per il Giappone.
CONSIDERAZIONI
Le nostre valutazioni finali in considerazione del tipo di gioco sono senza dubbio positive, gli amanti degli open world e del genere saranno accontentati, la progressione dei personaggi e la sua crescita nel raggiungere gli obiettivi di gioco daranno soddisfazione, Detto questo quindi nonostante le problematiche emerse non possiamo che consigliare il prodotto di Sucker Punch.
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Ghost of Tsushima
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6.5/10
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9/10
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7.5/10
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9/10
Riassunto
PRO
- Esplorazione
- Grafica
- Atmosfera
- Musiche
CONTRO
- Telecamera non sempre perfetta
- IA non all’altezza
- Scontri con i Boss poco soddisfacenti