Creare il cursore di iPadOS non è stato facile”, queste sono le parole di Craig Federighi nell’intervista per TechCrunch. Apple ha lavorato duramente per non compromettere la natura touch di iPad, ecco tutti i retroscena.
L’intervista è stata rilasciata da Matthew Panzarino di TechCrunch che ha avuto l’occasione di poter parlare con Federighi. In primo luogo si parla della familiarità tra il cursore di TvOS e quello di iPadOS:
“Se hai notato alcune somiglianze tra il modo in cui il cursore si comporta su iPad OS e il modo in cui funziona su Apple TV, non sei il solo. Ad esempio, c’è il familiare “salto” da un punto di interesse a un altro. E’ possibile anche notare la leggera lucentezza di un pulsante mentre “ci si sposta” su di esso.”
E’ interessante la discussione con Federighi perché mette in risalto le difficoltà di Apple nel modificare iPadOS senza eliminare la sua natura “tablet”. Ecco infatti cosa dichiara Federighi:
“C’è stato un processo per capire esattamente come vari elementi avrebbero funzionato insieme. Sapevamo di volere un cursore molto incentrato sul tocco. Avevamo un’esperienza simile all’interno della Apple TV. Sapevamo che quando si trattava di testo volevamo fornire un maggior senso di feedback per l’utente finale”.
Federighi confessa che il cursore di iPadOS è nato grazie alla collaborazione di tutti i modi Apple:
“Parte di ciò che amo così tanto di quello che è successo con iPadOS è il modo in cui abbiamo attinto da così tante fonti. L’esperienza deriva dal nostro lavoro su tvOS, dagli anni di lavoro sul Mac e dalle origini di iPhone X e iPad, creando qualcosa di nuovo che sembra davvero naturale per iPad.”
E’ interessante l’ultima parte dell’intervista riguardo al cursore su iPadOS:
“Quando stavamo pensando per la prima volta al cursore, ne avevamo bisogno per riflettere l’esperienza di utilizzo del dito quando non è necessaria un’alta precisione. Nello stesso tempo doveva anche adattarsi in modo molto naturale in compiti di alta precisione come la modifica del testo”, afferma Federighi.
“Quindi abbiamo creato un cerchio che si trasforma elegantemente per svolgere tutti i compiti. Ad esempio, si trasforma in focus su un pulsante, oppure passa a un altro pulsante o si trasforma in qualcosa di più preciso quando è richiesto.”
Se volete approfondire di più l’intervista vi lasciamo il link (merita davvero).