Quando un numero elevato di utenti utilizza un social, sarà difficile garantire che tutto ciò che verrà pubblicato sia consono alle normative previste del sito.
La soluzione a questo problema si chiama machine learning. L’apprendimento automatico o meglio conosciuto come machine learning permette di filtrare tutti i contenuti non ritenuti adatti. Questo evita di attendere che i contenuti debbano essere segnalati per essere rimossi.
E’ proprio il caso di Facebook che da poche ore a questa parte ha annunciato di aver rimosso negli ultimi tre mesi 8,7 milioni di contenuti cui protagonisti erano minori.
Questa intelligenza artificiale permette di ripulire il sito efficacemente da immagini che potrebbero urtare la morale pubblica: come nudità infantile, atti di maltrattamento e violenza. Il sistema non va a sostituire la revisione da parte di una persona reale. Quando un utente pubblica un contenuto non appropriato, il machine learning leva automaticamente il post. Inoltre manda tutto il materiale acquisito ad una persona che ha il compito di punire questo comportamento
A differenza del foto-machine, utilizzato da Facebook precedentemente, risultava poco preciso e non dava i risultati sperati. Adesso cambierà tutto con l’introduzione del machine learning. Facebook dichiara di aver ha reso questo social un posto sicuro, dove regna una maggiore sicurezza.
Purtroppo non è tutto positivo perché ci sono dei punti negativi nell’introduzione di questo sistema. La tecnologia però non è ancora perfetta in quanto spesso e volentieri ha rimosso foto che di ‘scandaloso’ non avevano proprio nulla.
La spiegazione che ha dato Antigone Davis, responsabile della sicurezza globale di Facebook, ci fa pensare, che il loro intento è quello di eliminare qualsiasi pretesto, anche se innocuo, che possa far riferimento all’abuso.
Il lavoro da moderatore non è sicuramente facile, l’incoscienza che le persone hanno quando sono libere di poter scrivere, pubblicare tutto ciò che si vuole è elevata.
Arriverà prima o poi, un giorno in cui non ci sarà più bisogno di una tecnologia che ci dica cosa sia giusto condividere, sarà il momento in cui sapremo come utilizzare la nostra testa perché saremo educati da un sistema superiore a noi.