Con un documento intitolato Ask the right questions: Active question reformulation with reinforcement learning, Google ha annunciato un nuovo algoritmo “Agent” basato sull’Intelligenza Artificiale.
il nuovo algoritmo riformulerà le query degli utenti, anche di fronte a ricerche vaghe, per mostrare contenuti sempre più utili e pertinenti, indipendentemente dai classici fattori di ranking come keyword, link e tag.
Per ora è passato inosservato, ma una volta implementato e pienamente operativo, il nuovo sistema cambierà gli orizzonti dell’ottimizzazione SEO e più in generale del web marketing. Niente di troppo rivoluzionario, considerato che già da tempo il colosso dei motori di ricerca è in grado di trovare contenuti pertinenti anche di fronte a ricerche vaghe e imprecise; ma l’influenza dei tradizionali fattori di ranking potrebbe cambiare, modificando il lavoro degli specialisti SEO e delle agenzie digitali. In un prossimo futuro parole chiave, link e tag potrebbero non essere più decisivi come lo sono oggi.
Lo scopo di questo aggiornamento è interpretare e soddisfare in modo più preciso possibile l’intento dell’utente, mostrando contenuti pertinenti, anche se al loro interno non contengono le parole chiave utilizzate nella query. In parole semplici: l’utente digita la domanda, l’algoritmo Agent di apprendimento automatico la riformula in più domande che sottopone all’algoritmo “centrale” di classificazione; questo restituirà una serie di risultati che l’Agent interpreterà, filtrerà e sceglierà, per consegnare all’utente la migliore risposta alla sua query.
“Di fronte a esigenze informative complesse– ha detto il team californiano di Google presentando l’aggiornamento dell’algoritmo -, gli esseri umani superano l’incertezza riformulando le domande, rilasciando ricerche multiple e aggregando le risposte. Ispirati dalla capacità dell’uomo di porre le domande giuste, presentiamo un “agente” che impara a svolgere questo processo per l’utente”.
Google vuole capire meglio sia le intenzioni degli utenti, sia i contenuti delle pagine web, associando query-contenuti secondo un criterio di mera pertinenza.
La notizia tocca da vicino tutti gli enti e tutte le aziende che fanno business online. Anche la competitiva comunità delle agenzie SEO a Milano, capitale italiana del digitale, dovrà adeguarsi, perché la strada è tracciata: non sarà più l’utente a dover “cercare bene” ma l’algoritmo a farlo al suo posto.
Per non perdere visibilità, le imprese che usano il web come vetrina dovranno concentrarsi sulla creazione di contenuti di qualità, più che su interventi tecnici di ottimizzazione “tradizionale”. I contenuti non saranno più incentrati sulle keyword, ma sulla risoluzione dei problemi delle persone.