Altroconsumo ha portato avanti un’inchiesta da cui è scaturito che le più grandi compagnie telefoniche in Italia avrebbero attivato dei servizi non richiesti. I servizi venivano infatti nascosti direttamente nelle clausole dei contratti telefonici.
Dopo gli aumenti dei canoni mensili dovuti alla cancellazione del pagamento ogni 28 giorni, di cui avevamo parlato la settimana scorsa, le compagnie italiane tornano nel mirino delle associazioni dei consumatori.
L’inchiesta ha coinvolto 50 punti vendita e si è svolta in 5 città italiane (Torino, Bologna, Napoli, Milano e Roma). Le compagnie telefoniche coinvolte sono Wind, 3, Tim, Vodafone e Fastweb.
I servizi aggiuntivi riguardavano soprattutto servizi come il “Ti ho chiamato” (ormai a pagamento da quasi due anni) e servizi per ascoltare la segreteria telefonica.
La disattivazione di questi servizi è molto macchinosa e lunga, motivo per il quale spesso il cliente non li disattivava.
Per poterli disattivare, infatti, bisognava chiamare il servizio clienti o andare sul sito della compagnia. Non è infatti possibile disattivare i servizi in un centro fisico.
Secondo quanto è scaturito dall’inchiesta di Altroconsumo, quasi tutti i negozi nascondevano la voce “spese extra”. Infatti solo 2 negozi su 48 riportavano tale voce.
Spesso è successo che a causa dei servizi aggiuntivi non richiesti , si aveva un rincaro del 100% rispetto al canone mensile dichiarato.
I risultati dell’inchiesta sono stati inoltrati già ad AGICOM e all’Antitrust, i quali ora decideranno quali azioni intraprendere nei confronti delle compagnie telefoniche.
Al momento, su cinque compagnie telefoniche indagate, solo Fastweb ha replicato. Riportiamo parte della nota che ha diffuso Fastweb:
“Fastweb accoglie con estremo favore l’inchiesta pubblicata oggi da Altroconsumo che fa definitivamente luce sul problema dei costi nascosti nella telefonia mobile. […]
Rileviamo che, in merito ai costi di attivazione, ci viene erroneamente attribuito un costo di attivazione pari a 5 euro. Si tratta in realtà del costo fisico della SIM, un costo […] che viene applicato da tutti gli operatori. […]”