Secondo gli ultimi dati, i droni fattorino immetterebbero il 9% in meno di gas serra rispetto ai furgoni dei corrieri.
Si ritorna a parlare di droni fattorino, questa volta per la minore immissione di gas serra. Questo è quanto dice uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications coordinato da Joshuah Stolaroff e Lawrence Livermore.
Le ricerche sono state fatte in California e Missouri, dove alcuni droni hanno simulato delle consegne di pacchi. I dati raccolti dai droni sono poi stati confrontati con quelli dei corrieri su “ruote”.
Già alcune delle più grosse aziende del pianeta, tra cui in primis Amazon, pensano da un paio d’anni di sostituire i corrieri “classici” con i droni.
Tuttavia, avendo meno autonomia dei mezzi su ruota, i droni comportano una maggiore presenza di magazzini per ricoprire la stessa superficie dei corrieri su strada. Questo porterebbe all’azienda costi di gestione ovviamente più elevati.
Quando sono spuntati i primi progetti di consegna con i droni?
I primi progetti di consegna con drone risalgono a circa quattro anni fa. Tuttavia la prima consegna è stata fatta da Amazon nel dicembre del 2016.
La consegna consisteva in un TV box e un pacco di popcorn ed è stata fatta in soli 13 minuti dall’ordine.
Tuttavia questo metodo di consegna è ancora in beta, e al momento non sono state registrate altre consegne ufficiali con questo metodo.
Quali potrebbero essere i contro di questo metodo di consegna?
Sono parecchi i problemi che potrebbe dare un metodo di consegna simile.
Se infatti vivessimo in una città molto popolata, il nostro pacco non arriverà con questa modalità a casa nostra. Questo perché il drone non avrebbe un punto dove effettuare un atterraggio facile.
Inoltre il rischio furti o danneggiamento dei droni sarebbe altissimo.