J. Twenge professore e autore di psicologia alla San Diego State Unitersity ha sostenuto che l’utilizzo degli smartphone e dei social sta avendo un forte impatto sulla vita e la salute degli adolescenti.

J. Twenge ha affermato che questo scorretto utilizzo degli smartphone sta cambiando radicalmente la vita e le abitudini degli adolescenti di tutto il mondo: “I tassi di depressione e suicidi tra i teenager sono in aumento dal 2011. Non è una esagerazione descrivere la iGen come quella sull’orlo della peggiore crisi di salute mentale da decenni a questa parte. Gran parte di questo deterioramento può essere ricollegato agli smartphone“.

Ecco cosa ha affermato il professore consigliando ai genitori di stare attenti:”Per colpa degli smartphone, gli adolescenti trascorrono molto meno tempo con i loro amici, sempre meno ragazzi hanno la patente di guida. Fanno meno incontri romantici, fanno meno sesso, hanno meno sonno e hanno maggiori probabilità di sentirsi sono. Gli adolescenti trascorrono almeno tre ore al giorno sui dispositivi elettronici e questo ha portato al 35% in più di probabilità di rischi relativi ai suicidi o alla volontà di farlo.

I sintomi depressivi nei ragazzi sono aumentati del 21% dal 2012 al 2015, mentre nelle ragazze la percentuale arriva al 50%. Tra le ragazze abbiamo assistito anche ad un aumento preoccupante di suicidi, soprattutto nella fascia di età tra i 12 e i 14 anni. […]

E non è vero che parte di questi nuovi comportamenti sono dettati dal fatto che oggi i ragazzi crescono più velocemente. Monitorando una serie di comportamenti come bere, incontrarsi con un partner o trascorrere del tempo senza genitori, si scopre che oggi i ragazzi di 18 anni agiscono come quelli di 15 e quelli di 15 come quelli di 13. L’infanzia ora si estende fino al liceo.

Una delle ironie della vita di questa iGen è che, malgrado passino più tempo sotto lo stesso tetto dei genitori, sono molto più lontani dai loro padri e dalle loro madri rispetto agli adolescenti di qualche anno fa. Ci sono famiglie in cui il dialogo è pari a zero, dove i ragazzi rispondono con semplici “OK”, “tutto bene” e basta. Poi ritornano a posare gli occhi sul display dello smartphone e non prestano attenzione alla loro famiglia. Anche nel periodo estivo, quando i ragazzi tendono ad uscire di più, il tempo viene trascorso per la maggior parte sullo smartphone, magari su Snapchat o Facebook.

Oggi, gli adolescenti vanno meno alle feste e si incontrano per poco tempo con le altre persone, ma quando si riuniscono documentano tutto sui social network, spesso senza godersi realmente il momento. Per questo, gli adolescenti che vedono le foto su Facebook – e magari non sono stati invitati alla festa – si sentono più esclusi e più soli. Per questo, negli ultimi anni è aumentato anche il tasso di solitudine tra i ragazzi.”