Uber ha violato le policy dell’App Store. Tramite un oscuramento era possibile tracciare sempre gli utenti facenti parte dell’app. Tim Cook lo scopre e minaccia l’eliminazione dell’app.
Uber è finita sotto i riflettori ormai da diverse settimane. Fin dall’introduzione del servizio in Italia ci sono stati diversi manifestazioni e scioperi. Qualche settimana fa abbiamo assistito alla sentenza di un tribunale italiano che ha dichiarato l’illegalità dell’applicazione. Dopo aver fatto ricorso, Uber, è riuscita a tornare sul mercato italiano più forte che mai.
Quello che vi stiamo a raccontare però non è l’ennesimo sciopero dei tassisti nei confronti dell’applicazione. Bensi alcuni sotterfugi adottati da Uber per inserire l’applicazione all’interno di App Store.
Esistono delle norme ben precise all’interno dell’App Store e chiunque è tenuto a rispettarle. Una di queste è sicuramente legata alla privacy degli utenti. Uber è stata scoperta ed accusata di violazione della privacy in quanto riusciva a tracciare gli utenti che ne facevano uso. Il sotterfugio è stato garantito dall’oscuramento del fingerprint, cosa che inizialmente non è stata scovata dagli sviluppatori Apple.
Appena l’azienda si accorta di questa violazione della policy è sceso in campo prontamente Tim Cook che ha saputo tenere testa al CEO di Uber.
“Se non sistemate la faccenda, saremo costretti ad eliminare definitivamente l’applicazione da App Store“
Cosi avrebbe reagito il CEO di Apple. Uber quindi, è stata costretta a rivedere alcuni codici e tenere più in considerazione della privacy degli utenti.