Durante l’ultimo mese, Mark Zuckerberg ha rivoluzionato i suoi social con le Storie\Stati aggiunti ovunque. Ci sono state lamentele ed apprezzamenti, ma qual è il vero progetto del giovane americano? Proviamo a fare chiarezza.
Mark Zuckerberg, CEO & Co-Founder di Facebook, ad oggi proprietario dei social network più utilizzati al mondo (Facebook, Facebook Messenger, Instagram, WhatsApp) ha deciso di “rivoluzionare” un po’ tutti i suoi social introducendo, molto prima in Instagram, successivamente su Facebook ed infine su WhatsApp, le Storie (per quanto riguarda Facebook ed Instagram) o gli Stati (per quanto riguarda WhatsApp). Tra “Storie” e “Stati” non c’è praticamente alcuna differenza, stesse funzioni, stesso scopo, cambia solo il nome e l’interfaccia grafica disegnata ad-hoc per ognuna di queste applicazioni. Nei primi tempi molti utenti hanno apprezzato la novità, poi con l’introduzione su Facebook e WhatsApp della medesima funziona, c’è stato una sorta di malcontento ma, oggi come oggi, tutti usano le Storie e gli Stati su tutti e tre i social. La domanda che, i più curiosi ed interessati si sono posti è stata: “Perché introdurre la stessa funzione su tutti i social?” A questa domanda, andando al di là delle banali risposte che son state date nel corso di questi giorni, è davvero molto difficile rispondere, ma non impossibile. Possiamo iniziare con il fare due analisi: la prima riguardante il passato recente del CEO nei confronti di questa funzionalità; la seconda riguardante, invece, quello che potrebbe essere un progetto per il futuro dei social network di Zuckerberg.
Da dove vogliamo partire se non dal passato? L’attuale CEO di Facebook aveva già provato ad acquisire la funzionalità ai tempi di Snapchat, tempi in cui era una novità assoluta nella grande società virtuale ed era molto apprezzata ed utilizzata dagli utenti. Era interessante avere la possibilità di postare una frase, una foto, un piccolo video o tutto insieme, esprimendo pensieri temporanei, senza preoccuparsi di conseguenze future in quanto veniva tutto, autonomamente, cancellato dopo 24 ore. Mark aveva intuito sin da subito le potenzialità di questa funzione applicata ai suoi social, per questo provò ad acquistarla per ben 3 miliardi di dollari, ma Evan Thomas Spiegel (CEO Snapchat) rifiutò l’offerta. Poco dopo su Facebook comparve Poke, una funzione che però è “nata e morta” senza essere minimamente notata dagli utenti. Zuckerberg la prese molto su personale ed iniziò a lavorare allo sviluppo di un “allievo” che potesse superare il “maestro”. Passarono 3 anni, quando nel mese di agosto del 2016, vennero annunciate e lanciate le Storie su Instagram. Polemiche su polemiche, ma niente da fare, la tanto desiderata funzione era ormai arrivata anche nelle mani di Mark. Le acque tornarono calme e tutto sembrava essere tornato alla normalità, con una sana competizione tra Snapchat, che perdeva sempre più terreno, ed Instagram che, al contrario, spiccava il volo. In tempi non sospetti, o per essere più precisi il 15 febbraio 2017, Mark Zuckergberg sorprese tutti con un aggiornamento via server per la sua applicazione preferita, Facebook. Le Storie arrivarono sul social con più iscritti al mondo. Neanche il tempo di capirne il funzionamento che… boom! Si aggiorna WhatsApp. Stessa procedura via server, stessa novità, stavolta però si chiamano Stati, in quanto hanno sostituito quello che ormai era diventato un cult della stessa app, l’utilizzo di una frase come stato personale. Ed ecco che Mark Zuckerberg non solo era riuscito nella creazione di quel famoso “allievo”, ma riuscì (senza ombra di dubbio) a crearne 3, distruggendo così “l’odiato maestro”, Snapchat.
A questo punto, terminata la prima analisi, è sorta una seconda domanda da parte dei curiosi, ovvero: “Zuckerberg, inventore di Facebook e grande mente imprenditoriale, avrebbe fatto tutto questo solo per una sorta di «vendetta virtuale»?”. Questa ha portato alla seconda analisi, quella sul futuro dei social. Tengo a precisare che non ho alcun dato che confermi o neghi quest’ipotesi, ma è solo un’analisi fatta per rispondere alla domanda sopracitata. Un uomo come Zuckerberg non potrebbe mai attuare dei movimenti imprenditoriali così importanti solo per vendetta. Per questo io (e non solo io) penso che potrebbe esserci un progetto molto più grande nella mente di Mark e del suo fedelissimo team. Tra tutti quelli possibili, il più interessante, intrigante e probabile è quello della creazione di un unico ed immenso social network, che possa riunire tutte le funzioni dei 4 social attualmente esistenti. Questo porterebbe enormi vantaggi dal punto di vista dell’utenza, in quanto attualmente ogni utente può scegliere se scriversi a tutti e 4 i social o solo ad alcuni, mentre con l’unione in un’unica rete tutti dovrebbero “iscriversi a tutto”. Inoltre, ci sarebbero grandi vantaggi anche dal punto di vista finanziario, in quanto costerebbe molto meno gestire una sola società. Infine sarebbe un’idea rivoluzionaria e molto azzardata, tipologie di idee che a Mark (come abbiamo potuto osservare nella prima analisi) piacciono eccome.