Il capo di Samsung Jay Y. Lee è stato arrestato per il suo presunto ruolo in un atto di influenza/spaccio che raggiunge i più alti livelli del governo della Corea del Sud.
Durante la giornata si è svolto l’arresto del quarantottenne vicepresidente ed erede della divisione Samsung Electronics, che è stato preso in custodia dal centro di detenzione di Seoul, dopo aver atteso lì durante la notte per la decisione.
L’ufficio del procuratore speciale della Corea del sud accusa Lee di aver corrotto un amico intimo dell’attuale presidente Park Geun-hye, anch’esso sotto accusa, al fine di avere dei favori per la successione della leadership dell’azienda. Ora Lee deve affrontare molteplici accuse, tra le quali corruzione, appropriazione indebita, nascondendo le attività all’estero, e falsa testimonianza. Entrambi Geun-hye e Lee hanno negato qualsiasi addebito nel caso.
I procuratori avranno fino a 10 giorni per incriminare Lee, ma possono anche chiedere una proroga. Dopo l’accusa, un giudice deve poi fare la sua prima sentenza entro tre mesi.
Il padre di Lee era tornato al comando dell’azienda un paio di anni dopo, ma a causa di un attacco di cuore nel 2014 e delle sue condizioni di salute piuttosto precarie, negli ultimi anni buona parte della gestione aziendale era passata al figlio Lee che ha 48 anni e che formalmente è solo responsabile di Samsung Electronics, una delle divisioni del gruppo, seppure tra le più importanti e redditizie.
Samsung è la più grande azienda della Corea del Sud ed è uno dei più grandi produttori al mondo di elettronica. Tra arresto, processo e indagini su altri dirigenti ci potrebbero essere serie ripercussioni per il gruppo, che negli ultimi mesi ha già dovuto affrontare una seria crisi legata ai suoi Galaxy Note 7 difettosi. L’azienda ha dovuto ritirarli dal mercato dopo che si era scoperto che le loro batterie potevano esplodere, producendo grandi quantità di fumo e in alcuni casi principi d’incendio. Adesso l‘azienda deve sperare che il suo Galaxy S8, che prevede di lanciare nel mese di aprile, porterà il marchio di nuovo in corsa con la sua rivale Apple che prevede di presentare il tanto discusso iPhone 8, per la quale dovrà anche fornire 180 milioni di pannelli Oled.