Ologrammi saranno la nuova “killer app”?Il mercato degli smartphone è ormai saturo. A confermarlo è stato il bilancio trimestrale di Apple dove iPhone, smartphone leader, ha venduto di meno per la prima volta dalla sua creazione.
Le vendite degli smartphone subiscono un forte ribasso, solamente nei primi mesi del 2016 si contano milioni di unità non vendute. Molti parlano di un mercato ormai saturo: l’utente ha nelle sue mani fotocamere nitidissime, connessione dati ad alta velocità migliaia di applicazioni che permettono di fare cose impensabili fino a 10 anni fa.
Fino a qualche anno fa si pensava che il 2016 fosse l’anno della tecnologia indossabile, ebbene si, diverse aziende tra le più note hanno lanciato nel mercato validissimi smartwatch capaci di accompagnare gli utenti in ogni momento della vita quotidiana. In questo mercato non è possibile innovare più di tanto per un semplice motivo: le misure degli orologi sono nettamente inferiori rispetto a quelle di smartphone e tablet e anche la tecnologia che ci sta al suo interno.
Samsung e altre aziende hanno effettuato un cambio repentino di rotta andando a posare gli occhi sulla realtà virtuale grazie ai visori VR. Samsung, appoggiata da Mark Zuckerberg, ha prodotto uno dei migliori visori VR circolanti sul mercato. Ma è proprio questa l’innovazione che tutti stiamo aspettando?
Le limitatissime applicazioni presenti sugli Store che sfruttano questi visori non hanno, ancora, il potere di catturare l’attenzione degli utenti e finché non lo faranno, sarà difficile aspettarsi un decollo della realtà virtuale.
Forse i film di fantascienza ci hanno fatto sognare fin da subito, ormai per “innovazione” ci aspettiamo macchine volanti, robot e ologrammi presenti nella realtà della vita quotidiana. Forse i film potrebbero non avere torto, o meglio, non per quanto riguarda gli ologrammi.
“Essi sono definiti come figure d’onda interferenti ottenute tramite l’uso di un laser, capaci di creare un effetto fotografico tridimensionale”
Forse proprio questa potrebbe essere la vera innovazione che gli utenti si aspettano di trovare nei futuri smartphone top di gamma. Forse è proprio questo che ha in mente Tim Cook quando diceva “abbiamo qualcosa di cui gli utenti non potranno fare a meno“. E’ difficile dire con esattezza quando e se gli ologrammi diventeranno realtà ma la prossima connessione dati 5G potrebbe proprio portarci a questo. Ma proviamo ad analizzare con calma i vari riscontri che gli ologrammi potrebbero avere sulle nostre giornate.
Gli ologrammi potrebbero diventare immediatamente parte integrante della nostra vita. Non solo su smartphone ma anche su tablet,smartwatch ed elettrodomestici di ogni tipo grazie ad internet of things. Le chiamate mediante FaceTime e Skype potrebbero essere più avvolgenti, sarà possibile visualizzare la persona con la quale si parla, direttamente davanti a noi come se fosse li presente. Gli ologrammi potrebbero creare una svolta anche al mondo dei videogames: giocare interagendo con gli ologrammi potrebbe essere il nuovo capitolo dell’intrattenimento virtuale.
Ma oltre all’aspetto ludico e divertente, gli ologrammi potrebbero essere integrati anche sui posti di lavoro per sostituire di fatto l’uomo. Immaginiamo un mondo utopistico in cui agli sportelli della posta non ci siano più umani ma che sia tutto gestito da “umani virtuali” che svolgono gli stessi compiti in un tempo più breve. Immaginiamo un medico situato in America che opera un paziente ricoverato nell’ospedale di Milano. Immaginiamo un supermercato in cui i prodotti sono esclusivamente ologrammi ed i consumatori scelgono solamente quello che necessitano, questo eviterebbe sovrapproduzione e sprechi.