Alcuni top manager di Cupertino si sono incontrati con i vertici della potente Food and Drug Administration Usa. Il superorologio potrà registrare parametri vitali, distanze, calorie, sport, diete e piani terapeutici. E si ricaricherà col sole e il movimento
PROPRIO come Nintendo, che vuol far prendere la laurea in medicina all’idraulico Super Mario, anche Apple punta su benessere e salute. Lo farà, stando alle indiscrezioni riportate dal New York Times, attraverso il tanto atteso orologio intelligente, l’iWatch, quasi sicuramente in uscita entro l’anno. Ma anche grazie a una nuova applicazione che, secondo 9to5Mac. com, è stata emblematicamente battezzata Healthbook. Il programmino è già in preparazione per essere pronto in tempo per il lancio dell’iOS 8 – nome in codice Okemo – la prossima release del sistema operativo di Cupertino. Pensata proprio per viaggiare in parallelo con lo smartwatch di casa.
Sembra infatti che lo scorso 13 dicembre alcuni manager della Mela si siano incontrati con i vertici della potente Food and Drug Administration statunitense, l’autorità di controllo su farmaci, dispositivi medicali e prodotti alimentari. L’interlocutore obbligato per chiunque voglia muoversi in quei delicati settori. Non è stata una spedizione qualunque. Del gruppo hanno fatto parte fra gli altri il vicepresidente addetto alle operazioni Jeff Williams, quello per la divisione software, Bud Tribble, e Michael O’Reilly, già boss della Masimo, azienda specializzata in accessori per la salute come l’iSpO2 Pulse Oximeter, un dispositivo per iPhone in grado di valutare i valori di saturazione dell’ossigeno nel sangue e altri parametri cardiaci. Questo per dare l’idea del team al lavoro su iWatch e Healthbook, di cui fa parte anche Bob Mansfield, vicepresidente per le tecnologie. Dall’altra parte del tavolo i dirigenti di Apple hanno trovato Jeff Shuren, che per l’agenzia Usa si occupa dei dispositivi radiologici, e Bakul Patel, autore delle linee guida sulle app dedicate alla salute.
Sembra infatti che lo scorso 13 dicembre alcuni manager della Mela si siano incontrati con i vertici della potente Food and Drug Administration statunitense, l’autorità di controllo su farmaci, dispositivi medicali e prodotti alimentari. L’interlocutore obbligato per chiunque voglia muoversi in quei delicati settori. Non è stata una spedizione qualunque. Del gruppo hanno fatto parte fra gli altri il vicepresidente addetto alle operazioni Jeff Williams, quello per la divisione software, Bud Tribble, e Michael O’Reilly, già boss della Masimo, azienda specializzata in accessori per la salute come l’iSpO2 Pulse Oximeter, un dispositivo per iPhone in grado di valutare i valori di saturazione dell’ossigeno nel sangue e altri parametri cardiaci. Questo per dare l’idea del team al lavoro su iWatch e Healthbook, di cui fa parte anche Bob Mansfield, vicepresidente per le tecnologie. Dall’altra parte del tavolo i dirigenti di Apple hanno trovato Jeff Shuren, che per l’agenzia Usa si occupa dei dispositivi radiologici, e Bakul Patel, autore delle linee guida sulle app dedicate alla salute.
Mentre dal quartier generale di Cupertino, così come dalla Fda, non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione sul tema, arrivavano altre indiscrezioni in merito a Healthbook, sorta di diario personale della salute. Secondo il portale 9to5Mac. com, il nuovo software metterà insieme molte delle caratteristiche di cui diverse app in circolazione (ma di terze parti) già dispongono: dal contapassi alle calorie bruciate fino alle distanze percorse. Oltre alla possibilità di tracciare i propri progressi, per esempio con le diete e il peso, e tutti i segnali vitali, dalla pressione al livello d’idratazione fino al battito cardiaco e ai livelli di glucosio.
Nulla di rivoluzionario se considerato isolatamente, un nuovo potente ecosistema se associato all’iWatch (fondamentale per tracciare alcuni dati) e, ovviamente, ai milioni di dispositivi Apple in circolazione. In particolare gli iPhone 5S, equipaggiati con il coprocessore M7 Motion. Senza dimenticare le soluzioni messe a punto da altri produttori, come Nike FuelBand, concorrenti fino a un certo punto: Tim Cook fa pur sempre parte del consiglio d’amministrazione del gigante sportivo. E l’anno scorso un consulente di Nike, Jay Blahnik, ha lavorato proprio sui nuovi progetti. Insomma, al di là di prodotti targati Cupertino, all’orizzonte potrebbe profilarsi anche qualche inedito sodalizio.
Healthbook, in simbiosi con il sospirato superorologio e con iPhone e iPad, si integrerà con Passbook e altre applicazioni e dovrebbe supportare più utenze. D’altronde, sempre secondo le anticipazioni delle solite fonti, dovrebbe essere organizzata proprio come un portafoglio virtuale delle proprie attività legate al fitness: bisognerà scegliere fra diverse schede in cui saranno memorizzati dati, allenamenti, informazioni, pasti. Perfino il logo dovrebbe ricordare le tessere e i biglietti di Passbook. Cook lo aveva d’altronde detto l’anno scorso: “Il mondo dei sensori esploderà”. A quanto pare, il Ceo di Apple – che da un paio d’anni spinge a tamburo battente per infilarsi nel business ultramiliardario della salute – sta orchestrando ogni aspetto per fare in modo che quello da poco iniziato sia l’anno giusto per aprire nell’azienda un nuovo fronte d’innovazione, software e prodotti. “Il 2014 ha in serbo grandi piani” aveva raccontato qualche tempo fa ai suoi dipendenti. Fra questi ci sarà senz’altro l’iWatch, con il suo carico di inedite (e salutistiche) funzioni. Tra cui, da quello che suggeriscono alcuni insider dell’industria, la possibilità di ricaricare il dispositivo attraverso l’energia solare e il movimento del corpo.
Nulla di rivoluzionario se considerato isolatamente, un nuovo potente ecosistema se associato all’iWatch (fondamentale per tracciare alcuni dati) e, ovviamente, ai milioni di dispositivi Apple in circolazione. In particolare gli iPhone 5S, equipaggiati con il coprocessore M7 Motion. Senza dimenticare le soluzioni messe a punto da altri produttori, come Nike FuelBand, concorrenti fino a un certo punto: Tim Cook fa pur sempre parte del consiglio d’amministrazione del gigante sportivo. E l’anno scorso un consulente di Nike, Jay Blahnik, ha lavorato proprio sui nuovi progetti. Insomma, al di là di prodotti targati Cupertino, all’orizzonte potrebbe profilarsi anche qualche inedito sodalizio.
Healthbook, in simbiosi con il sospirato superorologio e con iPhone e iPad, si integrerà con Passbook e altre applicazioni e dovrebbe supportare più utenze. D’altronde, sempre secondo le anticipazioni delle solite fonti, dovrebbe essere organizzata proprio come un portafoglio virtuale delle proprie attività legate al fitness: bisognerà scegliere fra diverse schede in cui saranno memorizzati dati, allenamenti, informazioni, pasti. Perfino il logo dovrebbe ricordare le tessere e i biglietti di Passbook. Cook lo aveva d’altronde detto l’anno scorso: “Il mondo dei sensori esploderà”. A quanto pare, il Ceo di Apple – che da un paio d’anni spinge a tamburo battente per infilarsi nel business ultramiliardario della salute – sta orchestrando ogni aspetto per fare in modo che quello da poco iniziato sia l’anno giusto per aprire nell’azienda un nuovo fronte d’innovazione, software e prodotti. “Il 2014 ha in serbo grandi piani” aveva raccontato qualche tempo fa ai suoi dipendenti. Fra questi ci sarà senz’altro l’iWatch, con il suo carico di inedite (e salutistiche) funzioni. Tra cui, da quello che suggeriscono alcuni insider dell’industria, la possibilità di ricaricare il dispositivo attraverso l’energia solare e il movimento del corpo.
[Fonte: La Repubblica]